PAREID'ULIA mostra fotoillustrografica
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Qualche anno fa ho partecipato ad una gita in barca lungo le coste sotto il capo d'Otranto, la guida scandiva la descrizione del paesaggio con appunti sul dettaglio delle grotte. Ecco la Grotta del Drago, delle Streghe, il Presepe. Tutte formazioni carsiche la cui visione riconduce a figure sacre o mitologiche. Son tornato con la mente a quando da piccolo vagavo nelle campagne del Salento alla ricerca di alberi d'ulivo i cui tronchi contorti, con l'aiuto della mia fantasia, prendevano vita diventando persone, volti, mani che si intrecciano, animali che lottano. Ho scoperto che questa tendenza istintiva, comune a tutti gli esseri umani, ha un nome: Pareidolia.
La Paredolia ha radici profonde nella storia dell'umanità e della psiche. Pareidolia è la necessità che hanno i nostri antenati preistorici di riconoscere un'eventuale preda o predatore mimetizzato tra la natura. Pareidolia è la nuvola che diventava demone nella "Morte di San Francesco" di Giotto o dietro la colonna di San Sebastiano del Mantegna. L'Arcimboldo e Salvator Dalì fanno della Pareidolia lo strumento prediletto per giocare con le forme e le suggestioni inconsce. È sulla base della Pereidolia che lo psichiatra svizzero Rorschach definisce il test nel quale l’osservatore deve tradurre dieci macchie di inchiostro in altre forme familiari.
Dal fenomeno della Pareidolia nella mia mente prende forma "Pareid'ulia", un percorso fotografico a ritroso, un ritorno alle mie radici personali intrecciate a quelle di antichi ulivi salentini a formare un tutt'uno di suggestioni ancestrali e recondite. Dieci opere attraverso le quali la fantasia seduce la materia e la materia, in cambio, le dà forma e vita.
"Pareid'Ulia" ha partecipato all'evento "Le Corti a Mezzanotte" a Galatina (Le), è in esposizione permanente a Milano presso la Libreria EInaudi in c.so di Porta Vigentina 36 e in mostra dal 20 al 26 dicembre a San Cesario di Lecce presso la Sala Bottai dell'ex-Distilleria De Giorgi.
