Babbo Natale o Befana?
Cara Befana,
è arrivato il momento di fare ciò che mi riprometto da anni e che, per superbia, non ho mai fatto: ti chiedo scusa.
Per colpa mia e del mio potente sponsor, la Coca Cola, gli italiani, negli ultimi anni, ti hanno dimenticata... ed io che ho fatto? Ne ho approfittato per monopolizzare tutto il mercato del regalo…
Oggi però la vita mi presenta il conto: l'accumulare denaro frutto dei proventi natalizi e di qualche cresta sulle strenne statali, nonché la mia partecipazione ai festini "Ruby tu che rubo anch'io", hanno ormai minato irrimediabilmente la mia immagine… Ora che la mia "Santa Claus inc." subisce le conseguenze della crisi economica, son consapevole che, nei momenti di difficoltà, tutti sentiamo il bisogno di trovare noi stessi attraverso un ritorno alle nostre sane radici.
Ho già fatto il biglietto aereo per l'America. Ritengo che le tue tradizionali calze bucate e le rassicuranti toppe multicolore siano un motivo di maggior vicinanza tra gli Italiani e il Natale. La decisione è irrevocabile, nell'ultimo mese ho vagato in lungo e in largo in cerca di soluzioni al problema ma Mari o Monti non mi fornivano alternative e non mi hanno dissuaso dal mio proposito: rassegno le dimissioni e rimetto, dalle mie mani bucate nelle tue piccole e ossute, il mandato natalizio. Spero tu possa aver successo dove io ho fallito e tu riesca a rimettere in moto l'ottimismo della gente italica, ingolfato da mille manovre finanziarie. Ti auguro buon lavoro.
Tuo Babbo Natale
PS: Ti donerei volentieri la mia slitta ma, viste le ultime accise sul carburante, credo che, allo scopo, sia meglio la scopa.